Roccascalegna
Il carbonio
per una chiesa
da restaurare
Alberto Savelli
ROCCASCALEGNA. Restauri ad alta tecnologia. Per
il consolidamento statico delle volte della
chiesa di San Pietro Apostolo di Roccascalegna
sono stati impiegati, per la prima volta in
Abruzzo, nastri di fibre di carbonio. Una tecnica
altamente innovativa, già sperimentata su
cattedrali di grande pregio
artistico-architettonico lesionate dagli eventi
sismici del '97 in Umbria e Marche, ma anche
nelle opere di recupero, consolidamento e
rinforzo dell'edilizia civile ed industriale
(ponti, ospedali, scuole, impianti sportivi). La
fibra di carbonio, infatti, pure essendo molto
leggera, 150 grammi al metroquadro, sopporta un
peso di 35 mila chilogrammi per
centimetroquadrato.
La scelta della tecnica è il frutto di uno
scrupoloso studio sulla struttura della chiesa da
parte del progettista dei lavori, l'architetto
Maria Carmela Ricci di Casoli. Le lesioni, i
distacchi dalla muratura perimetrale, la natura
stessa delle volte, realizzate in canna e gesso e
già appesantite dai materiali accumulati su di
esse con precedenti lavori, non consentivano
altri tipo di rinforzo, che avrebbero potuto
compromettere la struttura originaria dell'antico
tempio, costruito nel 1260 su uno sperone di
roccia. Un patrimonio storico di grande valore
che merita di essere recuperato e conservato
integralmente, ma per il quale sono necessari
finanziamenti cospicui, finora non disponibili. I
lavori svolti dalla ditta Tec.Inn. di Perugia non
sono stati, infatti, sufficienti a rendere
agibile la chiesa, chiusa dopo il terremoto del
1984. Perciò il parroco, don Giorgio Falzoni, ha
aperto una sottoscrizione e fatto appello alle
istituzioni.
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