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Il Castello : bene pubblico o privato ?

Il Comune di Casoli autorizza un pranzo nuziale nel Castello Ducale nel periodo di maggiore afflusso turistico, rischiando di doverlo concedere dora in poi, ad ogni richiesta analoga limitandone l'uso pubblico; inoltre, l'allestimento di cucine mobili, all'interno delle sale, per il convivio di circa 300 persone, implica l'aumento della potenza elettrica. Viene spontaneo chiedersi, se gli ambienti sono adeguati alla normativa vigente sulla sicurezza, l'emergenza, l'antincendio e l'antisismica. A proposito di normativa antisismica ...
non si può non ricordare la premura che l'attuale Amministrazione Comunale, ha avuto in passato verso il rispetto della stessa, arrivando alla chiusura del palazzo scolastico.
I diversi atteggiamenti nei confronti di due opere pubbliche hanno un unico obbiettivo : il riscontro economico.
il grillo sparlante sabato 24 luglio 2004 - 0.00.18
Risposte Autore Data e ora
Non c'è popolo più stupido dei casolani. La cultura non li ha mai intaccati. Volutamente.

Evidentemente, la legge a Casoli si applica solo quando fa comodo, quando invece è scomoda la si interpreta, oppure la si reprime con destrezza, ricorrendo anche all'abuso di potere.

Una corretta amministrazione della cosa pubblica dovrebbe garantire l'uso dei beni della collettività per promuovere principalmente attività culturali, soprattutto quando questi beni hanno un interesse storico. Il Castello, che tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento era la casa di Pasquale Masciantonio ed ospitava il "Cenacolo abruzzese" frequentato da rappresentanti della cultura e dell'arte come Tosti, Michetti, De Titta, Barbella ecc. , da sei-sette anni, è teatro di ben altri "Cenacoli" : Cenoni di Capodanno e di Carnevale, Cene "Medievali", Feste d'Istituto e banchetti che si alternano nelle sale dell'edificio insieme a conferenze e spettacoli teatrali (sottratti ad ambienti più idonei chiusi per "eccesso di zelo").

E' vero che dopo il cattivo restauro e l'eccessiva cementificazione della torre (completamente sventrata e scempiata) il Castello (a parte la stanza D'Annunzio e qualche altro manufatto), resta un "bel" contenitore vuoto, che da cinque anni a questa parte, ha perso irrimediabilmente anche l'originale pavimentazione in ciottoli del cortile, ma ha pur sempre una sua valenza storica, per cui l'edificio va utilizzato dignitosamente principalmente per attività tipo : manifestazioni artistiche e musicali la cui importanza ha profonde ripercussioni socio-culturali; mostre temporanee e permanenti di arte; eventi culturali rivolti anche allo studio del nostro territorio, della nostra cultura e della nostra storia (ancor tanto sconosciuta) ed altre attività connesse.

Il Castello potrebbe ospitare oggi un bel museo Archeologico (invidiabile) se con un briciolo di coscienza e di cultura, in passato ci saremmo preoccupati di tutelare il nostro inestimabile patrimonio artistico e riportare diligentemente alla luce l'antica città di Cluviae, invece di affannarci per anni a rincorrere con dispregio delle norme vigenti un efferato clientelismo che ha accontentato ed arricchito alcuni privati, ma tanto impoverita e spogliata la nostra comunità.

La cultura è parte integrante della nostra esistenza e non va più offuscata continuando ad educare le nostre generazioni al favoritismo individualistico e alle sopraffazioni, ma indirizzata verso la conoscenza ed alla consapevolezza che la salvaguardia del nostro patrimonio è la nostra unica salvezza, questo soprattutto oggi che la civiltà occidentale ci trascina sempre più verso l'imbarbarimento di ogni cosa... le mode arrivano anche a Casoli e per fare tendenza oggi si invade il Castello, domani chissà....
Un cittadino casolano domenica 25 luglio 2004 - 1.32.21

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