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N A T I V I T A'   M I S T  I C A

1501

Tempera su tela 108,5 cm x 75 cm

Londra, National Gallery

 

Alessandro di Mariano Filipepi (1445-1510). In alto alla tavola vi è una scritta in greco, il testo è oscuro e la traduzione andrebbe intesa così: “Questo dipinto sulla fine dell’anno 1500, durante i torbidi d’Italia, io, Alessandro, dipinsi nel mezzo tempo dopo il tempo, secondo l’XI di san Giovanni nel secondo dolore dell’Apocalisse, nella liberazione di tre anni e mezzo del Diavolo; poi sarà incatenato nel XII e lo vedremo precipitato come nel presente dipinto.” Unica opera firmata e datata, la Natività pare carica delle inquietudini del momento storico in cui venne dipinta: i “torbidi d’Italia” come un’iscrizione nella stessa opera sembra denunciare. La morte di Lorenzo il Magnifico nel 1492 aveva scatenato una dura lotta per il potere a Firenze, l’ascesa di Cesare Borgia autorizzava le peggiori preoccupazioni. Soprattutto, arrivavano voci di una nuova invasione dei francesi in Italia, dopo quella di Carlo VIII del 1494. La Sacra Famiglia è al centro mentre in primo piano tre angeli abbracciano tre uomini. A destra della capanna si vedono due pastori con la testa cinta di rami mentre a sinistra, in un altro gruppo di uomini e angeli, uno di questi tiene in mano un ramo di ulivo e indica Gesù. Sul tetto di paglia sono inginocchiati tre angeli che sorreggono un libro aperto. In alto, sotto una cupola d’oro, si vede un girotondo di angeli. In primo piano cinque piccoli diavoli sono sprofondati nei crepacci o vengono trafitti dai loro stessi forconi. L’ostentato arcaismo della scena e gli inconsueti motivi iconografici come l’abbraccio degli angeli con gli uomini sembra adombrare una sorta di visione profetica della liberazione dell’umanità.

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