Il complimento più ovvio (direi futile) che si possa fare a questo nuovo lavoro è che sia di grandissimo interesse, la critica (intesa come analisi culturale) più errata è quella che si tratti di una ricerca storica. A mio parere siamo invece di fronte ad un documento che ha molto più a che vedere con l' antropologia che con la ricerca storica, con una vera scoperta e non una riscoperta: la vita del Santo Ilarione, dei suoi confratelli di rito greco-ortodosso, della torretta di Prata e del periodo storico che circonda luoghi e persone, sotto questo punto di vista erano infatti quasi completamente sconososciuti, ad eccezioni di piccole e frammentarie notizie che gli storici possedevano. Il lavoro di casoli.org, eccezionale senza alcun dubbio e senza alcuna ènfasi, è stato quello di scoprire, di portare alla luce le vicende di questi monaci di origine greca fuggiti dalla Calabria e giunti fino a noi, ricostruendo le vicende storiche che ruotano attorno alla confraternita di Ilarione con un lavoro di cesellatura culturale di straordinaria fattura, il tutto superando difficoltà enormi (e costose economicamente) nel reperire fonti e notizie a tal proposito. Questo lavoro deve rappresentare lo spartiacque per il bellissimo sito della torretta di Prata, fin'ora considerata solo dal punto di vista folkloristico come rifugio dei briganti in epoche passate ed ora riportata alla sua dimensione vera di importante centro spirituale e di sapere. Sono convinto che mai prima d' ora sia stata svolta una ricerca di tale mole, livello e passione da persone che per professione non sono docenti, storici, o letterati; in un' epoca di barbarie generale, di disprezzo coltivato e reiterato per la Cultura alta, è l' ennesima lezione di Civiltà, da persone che hanno a cuore non solo il presente, ma anche la ricerca delle origini dei luoghi in cui vivono, dell' importanza estrema di conservare invece che distrùggere questi luoghi, che fungono da basamento al nostro presente. Complimenti! |