| Permalink | Indice | Commenti | Indietro | Prata  | Stampa | Home Page |

Conferenza dibattito
San Franco e la comunità di Prata: alle origini del movimento eremitico abruzzese

Francavilla al Mare, 2 Dicembre 2009 ore 11:00, Museo Michetti


Elisio Cipolla

Autore del lavoro sulla comunità di Prata

"Interazioni tra fonti e studi di storia locale e Internet"

Particolarmente, ringraziamo tutti coloro i quali hanno creduto meritevole di una conferenza, così importante, la pubblicazione del sito web casoli.org e divulgata in rete il 6 Novembre del 2004, dal titolo “Il Castellum de Prata e le reliquie di Sant’Ilarione”. . Precisamente vogliamo ringraziare il nuovo parroco di Casoli, il francavillese DOC, Don Gennaro Marinucci, che ancor prima di ricevere dal Vescovo Bruno Forte questa nomina, ha scovato su Internet la nostra pubblicazione. Ringraziamo inoltre Don Giuseppe De Gregorio, parroco della Parrocchia Matrice Santa Maria Maggiore, che insieme al valente Tommaso La Selva, alla fine del mese di Luglio, ci inviarono una timida e-mail per contattarci. Le testuali parole erano: “Io e il Parroco di Francavilla abbiamo trovato il lavoro semplicemente fantastico per l'acuta riflessione e per la fedeltà assoluta alla storia e alla tradizione. Chiedo se fosse possibile organizzare una conferenza qui a Francavilla, in occasione della festa invernale del nostro San Franco (2 dic.).
Non avremmo mai immaginato, che dopo cinque anni dalla sua pubblicazione, un "navigante" di Internet raccogliesse il messaggio; lo interpretammo come un buon segno della divina provvidenza. Ma al tempo stesso, ci rendemmo conto di non essere pratici a svolgere simili conferenze, infatti ci teniamo a precisare, prima di ogni cosa, che non abbiamo la qualifica né di storici, né di archeologi, né di ecclesiastici.

Nel lontano 2004, all’indomani della pubblicazione online del lavoro, ricevemmo il primo commento, inserito dal concittadino Nico Mastrangelo che troviamo tuttora pertinente e che vogliamo qui menzionare per intero: "Il complimento più ovvio (direi futile) che si possa fare a questo nuovo lavoro è che sia di grandissimo interesse, la critica (intesa come analisi culturale) più errata è quella che si tratti di una ricerca storica.
A mio parere, siamo invece di fronte ad un documento che ha molto più a che vedere con l'antropologia che con la ricerca storica, con una vera scoperta e non una riscoperta: la vita del Santo Ilarione, dei suoi confratelli di rito greco-ortodosso, della torretta di Prata e del periodo storico che circonda luoghi e persone, sotto questo punto di vista erano infatti quasi completamente sconosciuti, ad eccezioni di piccole e frammentarie notizie che gli storici possedevano.
Il lavoro di casoli.org, eccezionale senza alcun dubbio e senza alcuna enfasi, è stato quello di scoprire, di portare alla luce le vicende di questi monaci di origine greca fuggiti dalla Calabria e giunti fino a noi, ricostruendo le vicende storiche che ruotano attorno alla confraternita di Ilarione con un lavoro di cesellatura culturale di straordinaria fattura, il tutto superando difficoltà enormi nel reperire fonti e notizie a tal proposito.
Questo lavoro deve rappresentare lo spartiacque per il bellissimo sito della torretta di Prata, finora considerata solo dal punto di vista folkloristico come rifugio dei briganti in epoche passate ed ora riportata alla sua dimensione vera di importante centro spirituale e di sapere.
Sono convinto che mai prima d' ora sia stata svolta una ricerca di tale mole, livello e passione da persone che per professione non sono docenti, storici, o letterati; in un' epoca di barbarie generale, di disprezzo coltivato e reiterato per la Cultura alta, è l' ennesima lezione di Civiltà, da persone che hanno a cuore non solo il presente, ma anche la ricerca delle origini dei luoghi in cui vivono, dell' importanza estrema di conservare invece che distruggere questi luoghi, che fungono da basamento al nostro presente
".

Internet segna un passaggio epocale: dalla "Galassia Gutenberg" all’universo digitale.
"La Galassia Gutenberg" è presa in prestito dal titolo del famoso libro di Marshall McLuahan (1962), dove, l’autore sottolinea per la prima volta, del ruolo prioritario che i media, cioè le tecnologie, posseggono in quanto fattori di trasformazione sociale, che investono l’assetto psico-percettivo del singolo individuo e dei gruppi in cui egli si aggrega. La civiltà, dunque, non è altro che lo spaccato, in una determinata epoca, del sensorio individuale e collettivo. In particolare, in “Galassia Gutemberg”, egli discute dell’influenza della stampa a caratteri mobili sulla storia della cultura occidentale e illustra come con l’avvento della stampa si compie definitivamente il passaggio dalla cultura orale alla cultura alfabetica.

Il sito web Casoli.org, nasce nel 2001, forse folgorati dal film del 1968: "2001 Odissea nello spazio" di Stanley Kubrick. E viene privilegiato il proposito di usare con consapevolezza il nuovo mezzo di comunicazione (Internet) e coglierne al meglio le opportunità che esso riesce a mettere a disposizione allo sviluppatore dei siti web, ad esempio, la sua immediatezza (azzeramento dello spazio-tempo), la sua multimedialità (immagini, audio, video, ecc...) e la sua interattività, dove il fruitore interagisce a pieno con i suoi contenuti.
Noi consideriamo la tecnologia digitale come uno strumento molto interessante, molto utile, che potrebbe aiutare tutti noi nel progredire nella direzione della costruzione di un nuovo umanesimo.

Vorremmo ricordare, brevemente, i primi lavori del sito web casoli.org:
- "Il Castellum de Prata", è stata la nostra terza pubblicazione in rete. Prima di essa, nel 2003 per la prima volta in Abruzzo, abbiamo proposto una vera e propria votazione online, una sorta di sondaggio-referendum, per decidere il destino del "Palazzo Scolastico", l’evento ha avuto un enorme successo, comprensibilmente al fatto della poca diffusione di Internet in quell’epoca, nel Giugno del 2003 a Casoli, si viaggiava in rete alla velocità di 56 KiloByte.
- Il secondo lavoro, è stato divulgato su Internet l’8 Ottobre del 2003, in occasione del quattrocentesimo anniversario, della costruzione dell’antico e pregiato soffitto ligneo della Chiesa di S. Reparata, dichiarato Monumento Nazionale, ed opera dell’artista veneziano Vittorio Buzzacarino. In quella circostanza abbiamo lanciato una "caccia al tesoro" in Rete, dopo la deplorevole scomparsa del pregevole manufatto avvenuta nel 1949,durante i lavori di ammodernamento, nella citata chiesa del XV sec.. Ci rammarica dire, che tale "caccia al tesoro" sul web, finora non ha dato alcun esito.

Queste pubblicazioni, insieme ad altre, hanno una caratteristica: nascono per la rete e per essere fruite in rete. Internet, inteso come medium, viene ad essere il mezzo tecnologico che determina i caratteri strutturali della comunicazione e produce effetti persuasivi nell’immaginario collettivo, indipendentemente dai contenuti dell’informazione che di volta in volta vi vengono veicolati. Lo stesso McLuahn, afferma, che: "è importante studiare i media, non tanto in base ai contenuti che veicolano, ma in base ai criteri strutturali con cui organizzano l’informazione."
Nel libro "Gli strumenti del comunicare" (1964) pag. 9, McLuhan ben 30 anni prima dell’avvento di Internet, afferma che: "Nelle ere della meccanica, avevamo operato un’estensione del nostro corpo in senso spaziale. Oggi, dopo oltre un secolo di impiego tecnologico dell’elettricità, abbiamo esteso il nostro stesso sistema nervoso centrale in un abbraccio globale, che, almeno per quanto concerne il nostro pianeta, abolisce tanto il tempo, quanto lo spazio", ed è proprio quello che avviene con i nuovi media ed in special modo con Internet, infatti, la peculiarità della connessione è il tempo reale, con essa si viene ad abbattere la distanza temporale originata dalla lontananza spaziale, di conseguenza, per esempio, nelle e-mail, tra scrittura e lettura non c’è più soluzione di continuità, ossia viene a mancare quello spazio che separa i due eventi.

Ultimamente, anche Papa Benedetto XVI, in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali svoltasi il 24 Gennaio 2009, ha lodato Internet ed i nuovi media; secondo il santo pontefice, le nuove tecnologie hanno apportato vantaggi alla nostra generazione, egli afferma: "molti benefici derivano da questa nuova cultura della comunicazione: le famiglie possono restare in contatto anche se divise da enormi distanze, gli studenti e i ricercatori hanno accesso più facile ai documenti, alle fonti e alle scoperte scientifiche e possono, pertanto, lavorare in équipe da luoghi diversi, inoltre la natura interattiva dei nuovi media facilita forme più dinamiche di apprendimento e di comunicazione che contribuiscono al progresso sociale".
Durante l’Assemblea Plenaria della Ceem, la commissione episcopale europea per i media, svoltasi nel Vaticano, dal 12 al 15 Novembre scorso, sul tema "La cultura di Internet e la comunicazione della Chiesa", è stato sottolineato che in Internet si sta costruendo "il modello antropologico di domani". Ed è stato affermato che Internet "non è solo un recipiente che raccoglie diverse culture, Internet è cultura e produce cultura". Mons. Jean Michel di Falco Léandri, vescovo di Gap e di Embrun, presidente della commissione episcopale europea per i media, afferma: "così come la croce ha il suo asse verticale e il suo asse orizzontale, così deve essere la nostra evangelizzazione nella Rete: orizzontale per la sua estensione, verticale per la sua profondità e la sua qualità."

Casoli.org e l’importanza della rete

Per noi curatori del sito casoli.org, Internet, è stato considerato lo strumento artefice della divulgazione, della conoscenza e del confronto. Entrando nello specifico di questo studio sulla comunità di Prata, possiamo affermare che il lavoro è stato svolto in modo rigoroso ed al tempo stesso dilettevole. Bisognava inquadrare e collocare nell’esatta situazione, documenti, manoscritti, citazioni, immagini, mappe, ecc. fino a risalire ad un quadro originale ed avere una visione d’assieme della situazione che si andava determinando, come quando si è davanti a una sorta di puzzle.
In alcune occasioni, è stato fin troppo facile accedere al materiale della documentazione di cui ci siamo serviti per articolare il nostro lavoro, infatti, quasi tutti gli scrittori e i ricercatori storici locali ne avevano parlato ed ognuno di essi avevano dedicato un capitolo, alcune pagine nei loro scritti, qualche citazione o riferimento bibliografico. A cominciare dalla metà dell’800, dal valente sacerdote di Casoli, Mosè D’Amico, fino ai giorni nostri, al prof. Nicola Fiorentino, che in più riprese ha dedicato vari scritti, pubblicati su di un periodico locale.
La vicenda di questi monaci basiliani di origine greca, fuggiti dalla Calabria per le persecuzioni saracene e dopo un lungo peregrinare arrivati fino al "Castellum de Prata", ha avuto un interesse più di natura folkloristica e letteraria piuttosto che agiografica.
Infatti, l’eccezionale immigrazione di questi monaci devoti a San Basilio, diede origine alla famosa leggenda, un tempo molto diffusa in Abruzzo, "dei sette fratelli tutti santi e centenari".

Casoli.org ha avuto forse il merito, con l’ausilio della tecnologia digitale di ricongiungere questi documenti e riorganizzarli tutti insieme, dando luogo alla creazione di una struttura ipertestuale.
L’ipertesto "hypertext", parola coniata negli anni ’60, da Theodor Holm Nelson (pioniere dell’informatica statunitense - 17 giugno 1937), si compone di due elementi: il prefisso "iper", dal greco "sopra" che di solito serve a connotare un termine di una qualità particolare, di un grado superiore al normale. Dove "iper", secondo Nelson è esteso su uno spazio tridimensionale. Il secondo elemento della parola è "text" dal latino "textum", ovvero, intreccio, trama.
Un ipertesto dunque, è un testo “tridimensionale” più esattamente è un insieme di blocchi o frammenti testuali collegati elettronicamente fra loro secondo una rete di interconnessioni semantiche non sequenziali.
Un’opera aperta, dunque, che non debba per forza esaurirsi come ad esempio per il libro cartaceo, con una pubblicazione, ma costituire un sistema multiforme, multilineare, reticolare e trasversale, che non conosce un’unica sequenza prestabilita (come il testo inteso in senso classico), fino a costringere altri fruitori ad arricchirla e completarla.
Come ad esempio Wikypedia, nata il 15 gennaio 2001, che rappresenta l’enciclopedia multilingue collaborativa, online e gratuita, senza alcun scopo di lucro, priva di pubblicità e dal contenuto aperto.

I MONACI BASILIANI

A nostro avviso, un decisivo contributo per l’arricchimento di questa pubblicazione che porterà a colmare alcune zone d’ombra, che ancora l’avvolgono, è data dall’attenta consultazione del patrimonio bibliotecario, custodito nel Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata. Qui esistono due biblioteche: una monastica, non accessibile, l’altra pubblica, che contiene oltre 60.000 volumi specializzati in bizantinistica ed un archivio di più di mille codici del X-XV secolo. Inoltre essa è sede del più antico laboratorio di restauro di manoscritti e libri che sia stata aperta in Italia. Qui, a pochi chilometri da Roma vivono gli ultimi monaci bizantini d’occidente, fedeli agli insegnamenti di S. Nilo, che fondò nel 1004 l’abbazia di Grottaferrata e come lui seguaci delle “regole” dettate da S. Basilio Magno. Il rito bizantino Italo-Greco praticato a Grottaferrata, è uno dei più antichi al mondo per precise ragioni storiche, come spiega Padre Emiliano Fabbricatore, Archimandrita Esarca di questa comunità: "Nel 1054 ci fu lo scisma tra la chiesa ortodossa e quella cattolica e noi che siamo vicini a Roma, siamo rimasti fedeli alla chiesa cattolica. Una testimonianza di unità di fede pure nelle differenze dottrinali. In ogni modo il monastero è legato all’ortodossia, ma non è ortodosso, essendo nato cinquanta anni prima dello scisma."
L’Abbazia Esarchica di Grottaferrata ed i suoi monaci basiliani, rappresentano gli ultimi custodi di un sapere millenario. Essa per le sue caratteristiche, è luogo di ricerca per l’unità dei cristiani, specialmente con le chiese ortodosse.
Papa Pio XI la definì: “La fulgidissima gemma orientale incastonata nel diadema della chiesa romana.”

Grazie a questo bel convegno, noi ci auspichiamo che il Comune di Casoli, prenda in seria considerazione un eventuale scavo archeologico preliminare, che possa delimitare il perimetro dell’eventuale monastero, edificato sul sito della Torretta di Prata.
Nel 2004 facemmo una ricognizione sul territorio e trovammo del materiale interessante, che riconducesse ad indicare in quel luogo adiacente alla torre di Prata, la presenza di un manufatto di epoca medioevale. Dell’accaduto, fu messo a conoscenza, l’archeologa Sandra La Penna ed insieme facemmo un sopralluogo, dal quale emerse che effettivamente ci trovavamo di fronte a resti che evidenziavano i segni della malta che tiene insieme le parti di una muratura e altri reperti che testimoniavano la presenza di un insediamento altomedievale. In quell’occasione, l’archeologa, ci rassicurò che presto poteva essere fatta una identificazione più accurata, con la competenza degli studenti del corso di archeologia dell’Università di Chieti, così da organizzare un breve campo di lavoro, di alcune settimane per gli studi preliminari.

Non è forse un caso, che oggi, a distanza di poco più di mille anni, come per celebrare un anniversario, tramite questa conferenza, tutti insieme, stiamo avviando un processo di riappropriazione culturale più ampio, che restituisca al "Castellum de Prata", la sua significatività e lo riconnetta alla storia e all’altissima spiritualità che lo ha prodotto.

 
| Permalink | Indice | Commenti | Indietro | Prata  | Stampa | Home Page |